Distrofie dei Cingoli
  • Che cosa sono:
    • Le diverse forme di distrofia dei cingoli:
    • Come si manifesta:
    • Le cause:
    • Come si trasmette:
    • La diagnosi:
    • Esiste una terapia:
 

Che cosa sono:

 
  • Il termine distrofia muscolare dei cingoli (LGMD) si riferisce a diverse patologie progressive, caratterizzate da debolezza muscolare, i cui sintomi si presentano fra i cinque e i quarant'anni circa di vita, sia nei maschi che nelle femmine.
 
 
 

Le diverse forme di distrofia dei cingoli:

 
  • Nella distrofia dei cingoli vengono raggruppate numerose patologie di diversa origine genetica. Si osservano tipi di trasmissione autosomica dominante (LGMD tipo 1) e recessiva (LGMD tipo 2). Le forme dominanti costituiscono meno del 10% dei casi. La velocità di progressione e la gravità sono diverse nelle varie forme della malattia.
 
 

Come si manifesta:

 

 

  • Nelle forme dominanti i sintomi appaiono nella giovinezza e consistono soprattutto nella debolezza dei muscoli degli arti e in crampi in seguito a sforzo. La progressione è lenta ed in alcuni casi si riscontrano anche problemi cardiaci (cardiomiopatia). La più frequente tra le LGMD recessive (circa il 35% dei casi) è la LGMD2A, dovuta a mutazione del gene che codifica per la calpaina 3. La LGMD2A esordisce intorno ai 15-20 anni e i pazienti mediamente sono in grado di camminare da soli fino all'età di 30-35 anni con sintomi di gravità differente anche tra fratelli affetti. Un quarto circa dei pazienti ha sintomi meno caratteristici e più lievi, indipendentemente dal tipo di mutazione. I portatori sani sono circa l'1% della popolazione. Sono descritti portatori con lievi sintomi ed un modesto aumento del CPK. La LGMD2B colpisce circa il 10% dei casi ed è dovuta a mutazioni del gene che codifica per la disferlina. E' una forma lieve e a progressione lenta. Spesso sono atrofici i muscoli del polpaccio ed è molto elevato il CPK. Nella stessa famiglia vi possono essere individui con notevoli differenze nei muscoli colpiti. Le LGMD2C, 2D, 2E, 2F sono dette "sarcoglicanopatie", dovute a mutazioni dei sarcoglicani gamma, alfa, beta e delta, rispettivamente. In particolare la causa della LGMD2F è stata identificata da Vincenzo Nigro, della 2° Università di Napoli, grazie a Telethon. Le "sarcoglicanopatie" sono le più gravi LGMD. In presenza di un quadro clinico di tipo Duchenne, con pseudoipertrofia dei polpacci e interessamento cardiaco a trasmissione autosomica, deve essere sospettata innanzitutto una delle quattro sarcoglicanopatie. L'analisi bioptica con anticorpi specifici conferma il sospetto diagnostico, ma spesso non indica a quale dei quattro geni va attribuita la malattia. La diagnosi conclusiva è fatta con l'analisi delle mutazioni del DNA mediante DHPLC e sequenziamento. La forma LGMD2G è rara. Il gene responsabile esprime la proteina sarcomerica telethonina, identificata grazie a Telethon da Gerolamo Lanfranchi e Giorgio Valle, dell'Università di Padova. La forma LGMD2H e LGMD2J sono anch'esse molto rare e dovute a mutazioni del gene TRIM32 e titina, rispettivamente. La forma LGMD2I costituisce invece circa l'8% di tutte le LGMD: è dovuta a mutazioni del gene FKRP. La malattia esordisce con un quadro spesso grave con debolezza agli arti inferiori, pseudoipertrofia dei polpaccielevato CPK. I sintomi sono molto variabili. Mutazioni dello stesso gene causano una forma severa di distrofia muscolare congenita.
 
 
 

Le cause:

 

 

  • Ognuna delle forme conosciute di LGMD è causata dall'alterazione di un diverso gene. A tutt'oggi sono state identificate sei forme di tipo dominante (LGMD1A, LGMD1B, LGMD1C, lGMD1D, LGMD1E e LGMD1F) e dieci forme di tipo recessivo (LGMD2A, LGMD2B, LGMD2C, LGMD2D, LGMD2E, LGMD2F; LGMD2G, LGMD2H, LGMD2I e LGMD2J). Esiste tuttavia una consistente parte delle famiglie (30-40%) in cui sono escluse le mutazioni in tutti i geni noti. Le forme dominanti sono generalmente più benigne di quelle recessive ed hanno una progressione più lenta. Il gene alterato nella forma LGMD1C è stato identificato da Carlo Minetti, dell'Università di Genova, grazie a Telethon. E' stato poi compreso il meccanismo che causa la forma LGMD1C: la proteina prodotta dal gene, chiamata caveolina-3, contribuisce alla formazione delle caveole, microscopiche "bolle" che hanno origine dalla membrana esterna della cellula e permettono il trasporto di sostanze necessarie per il metabolismo. (v. comunicazione del 28.01.2002). In altre tre forme (1D, 1E, 1F) è solo nota la localizzazione cromosomica, ma non il gene responsabile. Le forme recessive sono in genere più gravi e quattro di esse sono causate da anomalie nei geni che codificano per le DAG (le proteine associate alla distrofina-vedi la pag. sulla Distrofia Muscolare di Duchenne). In questa tabella sono raccolte alcune informazioni relative alle 10 forme a trasmissione recessiva finora note:
Forma
Incidenza
Cromosoma
Gene
LGMD2A
35%
15q15.2
calpaina 3
LGMD2B
circa 10%
2p13.2
disferlina
LGMD2C
circa 5%
13q12
gamma-sarcoglicano
LGMD2D
circa 4%
17q21.33
alfa-sarcoglicano
LGMD2E
circa 2%
4q11
beta-sarcoglicano
LGMD2F
circa 2%
5q33.3
delta-sarcoglicano
LGMD2G
<1%
17q12
telethonina
LGMD2H
rara
9q33.1
TRIM32
LGMD2I
circa 8%
19q13.32
FKRP
LGMD2J
rara
2q24.3
titina?
 
 
 
 

Come si trasmette:

 
  • Nelle forme con eredità autosomica dominante il genitore affetto ha il 50 per cento di rischio di trasmettere la malattia ai figli, indipendentemente dal loro sesso. Per queste forme non esistono portatori che siano del tutto sani, mentre è possibile riscontrare individui con sintomi più lievi. Nelle forme recessive i figli potranno sviluppare la malattia solo se entrambi i genitori sono almeno portatori. Questo rischio è enormemente aumentato in caso di matrimoni tra consanguinei. In tutti questi casi il rischio di avere figli malati è del 25 per cento e quello di avere figli portatori è del 50 per cento per ogni nascita. In tutti i casi in cui la mutazione è individuata nel familiare affetto è possibile identificare con certezza assoluta tutti i portatori della famiglia grazie all'analisi genetica. È possibile effettuare la diagnosi prenatale in gravidanze a rischio a partire dalla decima settimana di gestazione, mediante tecniche di genetica molecolare.
 
 
 

La diagnosi:

 

 

  • Prima dell'introduzione delle tecniche di analisi molecolare, molte forme recessive di LGMD venivano spesso erroneamente diagnosticate come distrofie di Duchenne o Becker , a causa della somiglianza dei sintomi iniziali. Oggi, con l'analisi della proteina distrofina, si può escludere la distrofia muscolare di Duchenne. Con l' ulteriore supporto dell'analisi del DNA spesso si può anche escludere quasi del tutto anche la distrofia muscolare di Becker. In circa il 60% delle LGMD l'analisi del DNA mediante DHPLC e sequenziamento permette anche di determinare con esattezza la mutazione del gene coinvolto. Come per le altre forme di distrofia muscolare, il medico, osservando sintomi e segni progressivi di sofferenza muscolare in particolare se presenti in più membri della stessa famiglia, dovrà prescrivere esami di laboratorio per determinare il livello della creatin chinasi, delle transaminasi e dell'LDH, che indicano danno muscolare, e predisporre un prelievo di sangue per l'analisi del DNA al paziente ed ai suoi familiari. Eventualmente sarà molto utile anche una biopsia del muscolo.
 
 
 

Esiste una terapia:

 
  • Attualmente non esiste alcuna terapia specifica per queste distrofie. Così come per la distrofia di Duchenne, un trattamento da parte di personale specializzato, la fisiochinesiterapia (generale e respiratoria), la chirurgia ortopedica selettiva, i controlli cardiologici e soprattutto l'assistenza respiratoria permettono comunque di limitare gli effetti della malattia, di prolungare la durata della vita e di mantenere un buon stato generale.

Note: Redazione a cura di Telethon con la consulenza del Prof. C.Angelini

(Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche, Università di Padova) e Prof. V.Nigro (Dipartimento di Patologia Generale - II Università di Napoli)

Ultimo aggiornamento: dicembre 2003

Nome Inglese: Limb-girdle muscular dystrophy (LGMD)
Frequenza: 1/15 000 nati vivi

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ATTENZIONE: Le informazioni contenute in questa pagina hanno solo uno scopo divulgativo. Per questo, pur essendo state scritte da personale qualificato, non possono sostituire il parere del medico curante nelle decisioni e nelle scelte dei pazienti circa la propria salute.

Fonte: telethon